La Sezione Egizia del Museo del Sannio, sita presso il museo ARCOS, riguarda i reperti provenienti dal Tempio beneventano dedicato alla dea Iside, “Signora di Benevento”.
Il percorso ricostruisce un ideale viaggio nel tempio, allestito in successione tra le sale, partendo da una “iniziazione” al culto della dea, proseguendo nella zona antistante il tempio e per giungere infine nell’area sacra vera e propria con la cella della dea. Il Tempio di Iside fu costruito dall’Imperatore Domiziano tra l’88 ed l’89 d.C. con materiali provenienti direttamente dall’Egitto, peculiarità che ha reso Benevento il luogo in Occidente che presenta la maggiore concentrazione di manufatti egizi originali e per la maggior parte statue. A Benevento, infatti, si trovava uno dei più importanti templi di Iside dell’Impero romano.
La quantità e la qualità dei ritrovamenti nilotici compiuti soprattutto nel 1903 testimoniano la presenza di un santuario fuori dalla norma e che, diversamente dagli altri isei presenti in Italia è l’unico in stile faraonico ed è anche l’unico tempio faraonico d’Europa. Secondo l’ipotesi avanzata dallo studioso tedesco W. Muller i santuari a Benevento erano addirittura tre: uno ellenistico-romano del I sec. A.C. cui sarebbero da riferire le statue in marmo chiaro, il secondo quello in stile faraonico voluto dall’imperatore Domiziano ed un terzo più piccolo dedicato al culto di Osiride canopo. Un viale fiancheggiato da sfingi e statue di Horus-falco (in foto), Thot-babbuino, adoratrici della dea, sacerdoti e sacerdotesse di culti faraonici conduceva al tempio che, tuttavia, non è mai stato individuato. Fu il famoso linguista Champollion che, nel 1826, tradusse i testi geroglifici dei due obelischi beneventani che parlano proprio della fondazione del tempio da parte del legato Marco Rutilio Lupo.
Un obelisco in granito rosa si trova in Piazza Papiniano, lungo corso Garibaldi in Benevento, mentre l’altro, suo gemello (le quattro facce raccontano la stessa storia) è esposto presso il Museo del Sannio ed è stato restaurato in cambio del prestito di alcuni reperti, da esperti del Getty Museum di Los Angeles per una mostra tenutasi nel marzo del 2018
Dunque ad oggi ancora non si è riusciti ad identificare il luogo in cui era collocato l’Iseo, ma esso fu certamente uno dei più importanti luoghi di culto del Mezzogiorno, attivo per secoli fino almeno all’Editto di Tessalonica.(380 d.C.)