Il Museo testimonia pertanto la lunga storia dell’insediamento urbano nel percorso archeologico che propone e racconta la vita della Comunità cristiana attraverso il patrimonio culturale esposto. La pseudocripta consta di due navate allineate in senso trasversale rispetto all’abside (la cui fondazione in opus vittatum risale al V secolo d.C.), separate tra di loro da un notevole colonnato, realizzato con numerosi elementi di spoglio. In questi spazi sono visibili alcuni lacerti di pavimentazione in opus sectile databili alla prima metà del XII secolo e numerosi frammenti di pitture murarie che decoravano le cappelle, risalenti a periodi differenti, tra cui il ciclo pittorico dedicato a san Barbato, collocabile tra la fine del IX e gli inizi del X secolo. Attestazioni dirette dell’opera di ampliamento del soprastante presbiterio e della pseudocripta, avvenuta intorno alla metà del XII secolo, sono i resti pavimentali in opus sectile ed i frammenti di affresco raffiguranti un personaggio con nimbo e due rotoli nella mano sinistra. Al XIV secolo sono datati gli affreschi presenti nella cappella adiacente la fenestrella confessionis che inquadra una tomba: trattasi della rappresentazione della Mater Misericordiae e di un frammento di santa Caterina d’Alessandria e devota con rosario ai suoi piedi. Questi lacerti di affreschi insieme ad altri presenti nella parte occidentale della pseudocripta (tra cui un volto di Madonna in trono datato agli inizi del XIV secolo, il busto di un vescovo, una figura di orante ai piedi di una santa e le parziali decorazioni dell’intradosso che simulano il firmamento) testimoniano le ultime fasi prima dell’oblìo, probabilmente dovuto al sisma del 1456. La riscoperta dell’area avvenne durante i lavori di ricostruzione della Cattedrale dopo la seconda guerra mondiale. Nell’allestimento museale la pseudocripta e gli altri ambienti destinati all’esposizione ospitano manufatti di assoluto valore storico, artistico e liturgico: la cosiddetta cattedra di san Barbato del VII secolo, in ferro battuto e con tracce di ageminatura in argento; la figura alata datata al XIV secolo, che accompagna per mano un bambino e tiene un agnello con l’altra; le ampolle vitree datate tra il I ed il IV secolo d.C. e riutilizzate come reliquiari; le lapidi paleocristiane, tra le quali quella importantissima che attesta il duplice ministero ecclesiale del lector psalmista; le epigrafi sepolcrali dei principi longobardi di Benevento datate al IX secolo (originariamente collocate sulle tombe nel paradiso antistante la Cattedrale e poi reimpiegate tra il XII ed il XIII secolo nell’arcone superiore della facciata parzialmente distrutta dal bombardamento del 1943); una capsella-reliquiario del secolo VIII in legno ricoperto di una lamina di rame dorato con incisioni; la croce aurea del vescovo Pietro Sagacissimo († 914); testimonianze riguardanti i vescovi e gli arcivescovi di Benevento (spicca la celebre rosa d’oro donata nel 1725 alla città di Benevento dall’arcivescovo Vincenzo Maria Orsini, divenuto papa con il nome di Benedetto XIII); i frammenti degli amboni del duomo degli inizi del XIV secolo, opera dello scultore Nicola da Monteforte.
Il 18 dicembre 2012 venne inaugurata la sezione archeologica del Museo diocesano, un percorso museale realizzato nell’ area al di sotto del piano di calpestìo della Cattedrale, la cui scoperta è avvenuta a partire dal 2005. In quell’anno, infatti, iniziarono i lavori di ristrutturazione del sacro edificio, nel corso dei quali si avviò una sistematica campagna di scavo (durata circa sei anni), che ha fatto riemergere importanti testimonianze, grazie alle quali successivamente è stato possibile ricostruire la storia del sito, dove circa quindici secoli fa venne edificata la prima Cattedrale di Benevento. L’odierno edificio, ricostruito tra il 1950 e il 1965, sorge sulle macerie della Cattedrale romanica (secoli XII-XIII) andata distrutta durante i bombardamenti anglo-americani del settembre del 1943. L’edificio bassomedievale si sovrapponeva, a sua volta, alle strutture della Basilica paleocristiana dedicata alla Dei Genitrix, edificata probabilmente intorno V secolo d. C.. Sulla stessa area, in epoca romano-imperiale, era stato realizzato un consolidamento sul quale si costruì un monumentale edificio identificato come mercato coperto (macellum). La stessa area, a partire dalla metà del III secolo a.C., era occupata da un insediamento abitativo facente parte della colonia latina. La presenza di materiale di reimpiego nelle murature di epoca repubblicana e il ritrovamento di materiali votivi indicano la presenza di un luogo di culto di età sannitica, con un edificio realizzato in blocchi di tufo e dedicato ad una ignota divinità. Questa sequenza di fasi insediative era stata preceduta da periodi di frequentazione risalenti alla preistoria. I manufatti rinvenuti, le tracce relative alla pratica dello sfruttamento agricolo e la presenza di capanne realizzate con una struttura lignea, muratura in argilla e copertura in paglia, fanno pensare ad un insediamento di tipo stanziale fin dal Neolitico Antico (VI -V millennio a. C.), anche se di insediamento abitativo vero e proprio si può parlare tuttavia solo con la fondazione della colonia latina (metà del III secolo a. C. circa).
Al termine dell’indagine archeologica, per la valenza storica e culturale del sito, con il contributo della Regione Campania e la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Benevento, è stato realizzato un percorso museale di evidente scopo didattico. Fin da subito si è pensato di lasciare alcuni reperti in loco, esponendoli nelle teche che si incontrano lungo il percorso. Le telecamere panoramiche collocate su tutta l’area permettono di “visitare” virtualmente punti dello scavo altrimenti inaccessibili, mentre la presenza dei pannelli didattici forniscono dettagliate informazioni sulle evidenze archeologiche che si vanno osservando.
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GESTIONE
La gestione, la promozione e la valorizzazione del Museo diocesano sono delegate alla Fondazione “Benedetto Bonazzi” onlus con sede legale in Piazza Orsini, 27 – 82100 Benevento.
INGRESSO
Cattedrale di Benevento, al termine della navata destra.
*ORARI DI VISITA:
martedì dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00;
mercoledì dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00;
giovedì dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00;
venerdì dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00;
sabato dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00.
*Orario periodo Covid