Il Museo del Sannio è il principale polo museale in provincia di Benevento ed uno dei più importanti in Campania. Ospitato nella straordinaria cornice architettonica dell’Abazia di Santa Sofia, dal 2011 Patrimonio Unesco con il suo splendido chiostro del XII secolo, consente un affascinante viaggio dalla Preistoria fino all’Età contemporanea.
Il primo nucleo della collezione risale al 1873 ed ebbe una prima sistemazione all’interno della Rocca dei Rettori, attualmente sede della Sezione Storica. Nel 1928 l’amministrazione provinciale acquistò l’Abazia di Santa Sofia, trasformandola in museo provinciale, riorganizzando e ampliando l’esposizione nei decenni successivi. Alla fine degli anni Novanta dello scorso secolo, risale la ristrutturazione di parte degli ambienti dell’ala nord del museo, e successivamente le collezioni sono state ospitate anche in un’ala dello storico Palazzo Casiello. Del 2014 è l’apertura dell’Infopoint e del Bookshop con annessa Sezione “Sculture e sarcofagi” su Piazza Matteotti.
La collezione museale è delle più varie, e rappresenta un fulgido esempio di musealizzazione territoriale di tipo tradizionale, ovvero una collezione che si è costituita nel tempo, mediante una serie di donazioni, acquisti e affidamenti da tutto il territorio. Il museo raccoglie testimonianze storiche che partono dal periodo sannitico e romano, passando per l’età longobarda, quindi spaziando dal ‘400 all’800, fino ad opere dei più importanti artisti del ‘900 nazionale. Gli oltre 50.000 reperti coprono un ampio arco cronologico dalla preistoria ai giorni nostri, grazie ai quali è possibile fare esperienza della costruzione del gusto e della coscienza del patrimonio culturale nei secoli.
Il percorso si sviluppa sui due piani del complesso monumentale di Santa Sofia e in alcuni ambienti dello storico Palazzo Casiello, secondo una sequenza cronologica. Appartiene al nucleo museale il Chiostro romanico del XII secolo che, insieme alla chiesa di Santa Sofia, fa parte dal 2011 del sito seriale UNESCO “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”. L’esposizione comprende anche la Sezione Sculture e sarcofagi di età romana, collocata all’interno dell’Infopoint/Bookshop in Piazza Matteotti. La struttura, inoltre, è dotata di una ricca biblioteca, con annessa sala studio, e di una sala conferenze intitolata allo studioso Giovanni Vergineo. Completano il patrimonio del Museo del Sannio la Sezione egizia, distaccata presso il Museo Arcos, e il Complesso di Sant’Ilario a Port’Aurea, entrambi visitabili con un unico biglietto integrato.
- Orario ingresso: orario continuato dalle 9:00 alle 19.00 dal martedì alla domenica – lunedì chiuso
- Telefono: Museo del Sannio 0824774585 – Segreteria 0824774582
Come arrivare al Museo del Sannio
Di assoluto valore ed originalità per l’epoca (fondazione762) è la pianta, che presenta un nucleo esagonale circondato da un anello decagonale, ai vertici sono collocate sei grandi colonne collegate tra loro da archi sui quali si sviluppa la cupola.
Lo splendore è inoltre testimoniato dai resti di affreschi nelle absidi.
Non meno importante è l’antico monastero, di cui permane il Chiostro con il colonnato romanico, sede del Museo del Sannio.
Il 25 Giugno 2011 il complesso monumentale di Santa Sofia è stato inserito nella World Heritage List dell’Unesco all’interno del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C)”
Ingresso: Piazza santa Sofia
Apertura: dal lunedì dalla domenica dalle 7 alle 12 e dalle 16 alle 19
Ingresso gratuito
Come arrivare alla Chiesa di santa Sofia
Patrimonio Unesco dal 2011, inserito insieme alla Chiesa di Santa Sofia nel sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere”, testimonia il mondo medievale in tutte le sue sfaccettature.
Ricostruito nel XII secolo ad opera dell’abbate Giovanni IV, così come ricorda il capitello con iscrizione dedicatoria, offre un vasto repertorio di immagini reali e fantastiche, in cui trovano spazio figure mostruose e crociati, lavori agresti e simboli cristologici, tutti elementi di forte connotazione simbolica.
Diverse le maestranze della fabbrica del chiostro, così come dimostrano le differenti raffigurazioni sui pulvini che sormontano le 47 colonne di marmo, alabastro e granito.
Di particolare interesse la colonna ofitica (colonna annodata), elemento architettonico dell’arte romanica, e i pulvini raffiguranti il “ciclo dei mesi”.
- Orario ingresso: orario continuato dalle 9:00 alle 19.00 dal martedì alla domenica – lunedì chiuso
- Telefono: CUP ( centro unico prenotazioni ) 345 7542984
Come arrivare al Chiostro di Santa Sofia
Il Giardino del Mago, parte integrante del Palazzo Casiello, ex casa abbaziale annessa al convento di Santa Sofia, è una installazione permanente di Riccardo Dalisi, designer ed artista di livello internazionale, che evoca le antiche leggende di streghe e magie da sempre associate alla città di Benevento.
Si spiega così la natura delle misteriose presenze che animano il giardino, sculture in ferro e rame che rappresentano strani animali, protagonisti di incantesimi, dominati dalla figura fortemente evocativa di un mago.
Come arrivare al Giardino del Mago
La Sezione Egizia del Museo del Sannio, sita presso il museo ARCOS, riguarda i reperti provenienti dal Tempio beneventano dedicato alla dea Iside, “Signora di Benevento”.
Il percorso ricostruisce un ideale viaggio nel tempio, allestito in successione tra le sale, partendo da una “iniziazione” al culto della dea, proseguendo nella zona antistante il tempio e per giungere infine nell’area sacra vera e propria con la cella della dea. Il Tempio di Iside fu costruito dall’Imperatore Domiziano tra l’88 ed l’89 d.C. con materiali provenienti direttamente dall’Egitto, peculiarità che ha reso Benevento il luogo in Occidente che presenta la maggiore concentrazione di manufatti egizi originali e per la maggior parte statue. A Benevento, infatti, si trovava uno dei più importanti templi di Iside dell’Impero romano.
La quantità e la qualità dei ritrovamenti nilotici compiuti soprattutto nel 1903 testimoniano la presenza di un santuario fuori dalla norma e che, diversamente dagli altri isei presenti in Italia è l’unico in stile faraonico ed è anche l’unico tempio faraonico d’Europa. Secondo l’ipotesi avanzata dallo studioso tedesco W. Muller i santuari a Benevento erano addirittura tre: uno ellenistico-romano del I sec. A.C. cui sarebbero da riferire le statue in marmo chiaro, il secondo quello in stile faraonico voluto dall’imperatore Domiziano ed un terzo più piccolo dedicato al culto di Osiride canopo. Un viale fiancheggiato da sfingi e statue di Horus-falco (in foto), Thot-babbuino, adoratrici della dea, sacerdoti e sacerdotesse di culti faraonici conduceva al tempio che, tuttavia, non è mai stato individuato. Fu il famoso linguista Champollion che, nel 1826, tradusse i testi geroglifici dei due obelischi beneventani che parlano proprio della fondazione del tempio da parte del legato Marco Rutilio Lupo.
Un obelisco in granito rosa si trova in Piazza Papiniano, lungo corso Garibaldi in Benevento, mentre l’altro, suo gemello (le quattro facce raccontano la stessa storia) è esposto presso il Museo del Sannio ed è stato restaurato in cambio del prestito di alcuni reperti, da esperti del Getty Museum di Los Angeles per una mostra tenutasi nel marzo del 2018
Dunque ad oggi ancora non si è riusciti ad identificare il luogo in cui era collocato l’Iseo, ma esso fu certamente uno dei più importanti luoghi di culto del Mezzogiorno, attivo per secoli fino almeno all’Editto di Tessalonica.(380 d.C.)
- Orario ingresso: orario continuato dalle 9:00 alle 19.00 dal martedì alla domenica – lunedì chiuso
- Telefono: CUP ( centro unico prenotazioni ) 345 7542984
Come arrivare al Museo Arcos
L’Hortus Conclusus sorge dove un tempo sorgeva l’orto del convento medievale dei Padri Domenicani.
Dal 1992 l’installazione permanente dell’Artista beneventano Palladino, uno dei più grandi esponenti della Transavanguardia.
L’Hortus vuole essere una sorta di galleria d’arte libera ed immersa nel verde. Le opere scultoree dell’artista (il cavallo, il disco, gli elementi legati all’acqua) coincidono con resti dell’epoca romana (pezzi di colonne, capitelli, e frontoni) creando un complesso percorso culturale da decifrare.
Come arrivare all’Hortus Conclusus
La “Rocca dei Rettori” in Benevento, costituita da due edifici affiancati, l’uno medievale e l’altro rinascimentale, svetta sulla valle in cui il fiume Sabato confluisce nel Calore, in area strategica dell’Italia meridionale a metà strada tra il Tirreno e l’Adriatico, sul percorso della Via Appia, poi Via Sacra dei Longobardi.
In questa stessa valle si combatterono battaglie epocali: quella dei Romani contro Pirro, re dell’Epiro, nel 257 a.C. o quella cantata da Dante Alighieri, nella “Divina Commedia”, in cui, nel 1266 cadde, nello scontro con i francesi di Carlo d’Angiò, Manfredi di Svevia e, con lui, il sogno del nuovo Impero.
Sulla collina gli insediamenti umani sono antichissimi, ma nell’VIII sec. a.C. ospitava una necropoli e nel IV sec. a.C. i Sanniti, insediati nell’Italia centro-meridionale, costruirono una fortezza. Con il dominio romano la collina divenne “castellum acquae”, un ambiente termale, alimentato da un ramo dell’Acquedotto proveniente dal Serino, recentemente riportato alla luce da scavi archeologici.
Caduto l’Impero romano, Benevento, conquistata dai Longobardi nel 570 d.C., divenne capitale del Ducato e Principato della “Longobardia meridionale”. All’apice del suo splendore, nell’875 fu costruito sul “castellum acquae” un Torrione, costituente con la “Porta Somma”, uno dei punti di accesso alla città, difesa da alte mura, collocato sulla Via Appia.
Nel 1070, finita l’epopea longobarda, con il Trattato di Worms comincia la dominazione pontificia della città protrattasi quasi ininterrottamente fino al 3 settembre 1860. Al fine di dare sede prestigiosa e difesa adeguata ai suoi rappresentanti in città, detti “Rettori Pontifici”, contestati duramente da una parte dei cittadini che rifiutavano i confini dello Stato Pontificio, papa Giovanni XXII ordinò il 5 luglio 1320 la costruzione a Porta Somma, accanto al Torrione, di un Palazzo sul modello della fortezza francese di Carcassone. L’edificio, in realtà, fu completato solo nel XVIII sec. e nel XIX fu innalzata la Torre campanaria.
Nel XV secolo, per più di un decennio, nella Rocca dei Rettori si insediò Alfonso d’Aragona, impegnato nella lotta contro i D’Angiò per la conquista del Regno di Napoli: i baroni venivano a Benevento per giurargli fedeltà.
Nel XVI secolo, al culmine dell’ennesima rivolta, fu ucciso il Rettore Andreone degli Artusini: il papa Urbano VIII, ordinò di completare le difese della Rocca, spostò la Porta Somma fuori dal Torrione, trasformandolo in carcere, ed alzò nuove mura. In onore del papa fu eretto un leone su una colonna romana che ancora oggi “sorveglia” l’ingresso della Palazzo. Le nuove opere (eccetto il “leone”) furono abbattute dopo la Prima Guerra Mondiale per fare spazio al Monumento della “Vittoria alata” di Publio Morbiducci.
Oggi la Rocca dei Rettori, che conserva alcuni affreschi che la adornavano (il “Crocifisso” barocco; la Volta della Sala del Presidente; le pareti della Sala del Segretario), è sede istituzionale della Provincia, ma anche sede espositiva e museale per mostre permanenti (con la Sezione “Uomini eccellenti” ed i quadri di Virginia Tomescu Scrocco) ed estemporanee. Il bellissimo Giardino che circonda la Rocca, con manufatti in pietra di epoche diverse e l’installazione “Memoria è”, dedicata alla Vittime della Shoah, offre una suggestiva veduta.
- Telefono: CUP ( centro unico prenotazioni ) 345 7542984
Come arrivare alla Rocca dei Rettori
Vicinissimo all’Arco di Traiano (a cui deve il suo nome in quanto l’Arco in epoca longobarda fu inglobato nella nuova cinta muraria diventando porta “aurea” della città), ne fanno parte l’ex Chiesa di S. Ilario a Port’Aurea, edificio altomedievale, ed i resti di un complesso edilizio d’età imperiale (II secolo d.C.) con testimonianze di una preesistenza archeologica.
La Chiesa di S. Ilario, sorta tra la fine del VII e la prima metà dell’VIII secolo, è costituita da un’aula absidata in due campate leggermente disuguali, mentre la copertura dell’esterno è formata da due tiburi separati con tetto a padiglione.
Ad essa fu poi aggiunto un convento, di cui sono visibili alcuni resti; degne di nota sono le cisterne ed i pozzi per la captazione dell’acqua.
In età tardo-antica il complesso fu abbandonato e solo una parte fu recuperata ed inglobata in nuove strutture murarie per una probabile utilizzazione di carattere militare o comunque difensiva. Esso subì danneggiamenti, durante il terremoto del 1688, che lo resero inutilizzabile e la chiesa, dopo la sconsacrazione, fu adibita a casa colonica.
Nel 1974 la Provincia di Benevento acquistò il complesso e, dopo il restauro della chiesa avvenuto grazie alla cooperazione tra Soprintendenza Archeologica, Provincia di Benevento e Comune capoluogo, l’8.12.2004 è stato inaugurato il Museo dell’Arco all’interno della ex-chiesa. Esso, attraverso un video multimediale, si propone di raccontare le imprese militari ed il programma dell’Imperatore Traiano rappresentati nei rilievi che ornano l’Arco di Traiano.
All’interno del Complesso monumentale è possibile usufruire gratuitamente di una visita guidata al parco archeologico, alla ex-chiesa altomedievale, al “Museo dell’Arco”, nonché di materiale informativo anche in lingua inglese.
- Orario ingresso: orario continuato dalle 9:00 alle 19.00 dal martedì alla domenica – lunedì chiuso
- Telefono: CUP ( centro unico prenotazioni ) 345 7542984
Come arrivare al Complesso monumentale di Sant’Ilario
L’Arco Traiano fu eretto nel 114 d.C per celebrare il prolungamento della Via Appia da Benevento a Brindisi e per esaltare il governo dell’ “Optimus Princeps”.
Il bassorilievo con cui è decorato racconta una serie di gesta dell’Imperatore Traiano: sia conquiste militari (su una facciata), sia opere civili (sull’altra facciata)
Il più grande arco romano dopo quello di Tito, ad esso fu riservato l’appellativo di Port’Aurea, quando nel Medioevo fu incorporato nella cinta muraria e divenne l’ingresso principale della città.
L’Arco di Traiano fa parte del sito “Via Appia. Regina viarum” che è stato iscritto il 27 luglio 2024 nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Come arrivare all’Arco Traiano
Il grande Teatro, di cui permane la cavea ed il primo ordine delle gradinate, fu commissionato dall‘Imperatore Adriano.
Originariamente aveva capienza di 10000 spettatori e vi si svolgevano rappresentazioni comiche, tragiche e farsesche.
Edificio di grande rilievo delle città romane, testimonia il prestigio di Benevento nella grande geografia dell’Impero.
Indirizzo: Piazza Ponzio Telesino
Apertura: Dal Lunedì alla domenica dalle 9 alle 17
Biglietti: over 25, €2,00 – dai 18 ai 28, € 1,00 – under 18 ingresso gratuito
Come arrivare al Teatro Romano
Il MUSA – Museo della tecnica e del lavoro in agricoltura, è una esposizione di macchine agricole d’epoca nonché un laboratorio didattico e multimediale in grado di consentire sia una lettura tecnica delle tappe dell’evoluzione dei motori e dei congegni meccanici nelle aree rurali, sia la valutazione delle trasformazioni sociali, economiche e culturali che i trattori hanno determinato nella vita di tutti noi.
Uno spazio che guarda al recente passato e all’identità culturale del territorio sannita.
Sorge a Benevento in località Piano Cappelle e consiste in un vero e proprio centro di promozione culturale della storia dell’agricoltura e delle tecnologie agrarie. all’interno, distribuita in dieci padiglioni, la collezione di trattori e macchine agricole, provenienti da tutto il mondo, con esemplari rari in perfetto stato di conservazione, una serie di istallazioni che ricostruiscono gli ambienti di vita nella società agricola tradizionale, un sistema di schermi al plasma con filmati didattici e la magica quadrisfera multimediale che racconta, in un complesso sistema di video e specchi, l’evoluzione del paesaggio rurale nel tempo.
Nel percorso guidato, la macchina agricola apparentemente fredda, prende vita e si circonda di figure di braccianti e padroni. l’allestimento, nel seguire le tappe della introduzione della tecnica nel faticoso lavoro dei campi, fa da sfondo a una serie di racconti di vita tradizionali, recupero di tecniche agricole e prodotti scomparsi o a rischio di scomparire. La struttura, che dispone di un ampio teatro all’aperto è in grado di accogliere ed organizzare anche spettacoli ed altri eventi.
- Orario ingresso: dal martedi alla domenica anche giorni festivi tranne il 25 dicembre ed il 01 gennaio e domenica di Pasqua
- Telefono: CUP ( centro unico prenotazioni ) 345 7542984
Come arrivare al Musa
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Indirizzo: Piazza Santa Sofia (Adiacente Chiesa) – 82100 Benevento.